La gotta è una malattia strettamente correlata all’acido urico e ai depositi che si possono formare nelle articolazioni.
Il termine gotta deriva dal latino gutta, che significa goccia, in quanto anticamente si credeva che fosse dovuta a una goccia di una qualche sostanza non ben definita che si depositasse nelle articolazioni.
Sebbene ancora non fosse chiaro che dipendesse dall’accumulo di acido urico, gli antichi avevano comunque già capito che si trattava del deposito di una sostanza.
La gotta è una malattia creata da un disordine metabolico che favorisce il deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni.
I cristalli di acido urico, a loro volta, provocano infiammazione, tumefazione e dolore intenso alle articolazioni, in particolare nelle estremità e nel piede.
Ha un’incidenza maggiore negli individui di sesso maschile mentre le donne ne vengono colpite più facilmente dopo la menopausa.
Così come avviene in tutte le malattie di tipo reumatico, anche la gotta pare avere una elevata incidenza famigliare [1].
Di fatto le cause possono essere numerose, in quanto l’aumento di acido urico, qualsiasi sia il motivo per cui ciò avviene, può portare alla iperproduzione di purine e al conseguente svilupparsi della gotta.
L’iperuricemia è una condizione asintomatica durante la quale si rileva un aumento eccessivo dei livelli di acido urico nel sangue: ciò di per sé non corrisponde alla gotta, ma è una condizione senza la quale la gotta non può avere luogo.
Si possono osservare diverse patologie che possono causare l’aumento dell’acido urico e, di conseguenza, creare un terreno fertile nel quale può avere luogo la malattia.
La gotta è una malattia infiammatoria che si origina lentamente e inizialmente non è facilmente riconoscibile né individuabile.
Si possono osservare quattro fasi di sviluppo
Le articolazioni colpite da gotta sono evidenti in quanto si arrossano, si gonfiano e diventano più sensibili.
Può essere colpita una sola articolazione, oppure i cristalli possono depositarsi contemporaneamente in più articolazioni. Di solito le estremità e le piccole articolazioni sono quelle più frequentemente interessate dalla gotta. Negli anziani, per esempio, la gotta al piede è una delle più frequenti, che si manifesta con gonfiore a livello dell’articolazione del piede stesso e del collo del piede.
La gotta può interessare anche polsi, caviglie, ginocchia, dita delle mani e gomiti.
La causa della gotta è provocata dall’eccessivo aumento dei livelli dell’acido urico. Tuttavia, l’iperuricemia di per sé non è sufficiente a causare la gotta. In genere, perché si sviluppi l’infiammazione è presente una componente ereditaria.
Normalmente, l’acido urico è contenuto nel sangue in piccole quantità. L’organismo, se il metabolismo funziona correttamente, trasforma rapidamente alcune sostanze contenute nel cibo in acido urico e altrettanto rapidamente lo smaltisce. In alcuni casi, però, ciò non avviene e i livelli dell’acido urico aumentano oltre la norma.
Le condizioni che provocano l’iperuricemia sono:
In gran parte dei casi all’origine di questi squilibri vi è una dieta scorretta, in particolare ricca di alimenti di origine animale nei quali sono presenti molte purine, ad esempio fegato, rognone, sughi a base di carne, funghi, etc. L’associazione tra questi alimenti e alcolici o bevande a base di fruttosio può compromettere ulteriormente la situazione. Anticamente, infatti, questa malattia era conosciuta come “malattia del re”, in quanto colpiva prevalentemente persone con una alimentazione particolarmente ricca.
L’eccessiva produzione di acido urico può essere generata anche dalla presenta di altre malattie: in questo caso di parla di gotta secondaria. Essa può essere causata da:
La gotta ha un’insorgenza silenziosa, in quanto l’aumento e il conseguente accumulo di acido urico sono asintomatici.
Quando si rende evidente, l’infiammazione è già in corso: ciò implica che il dolore compare in modo improvviso e particolarmente acuto e interessa una o più articolazioni. Spesso si verifica di notte, in quanto in posizione coricata l’acido urico si concentra più rapidamente, formando i cristalli che provocano l’infiammazione e il dolore.
Al dolore sono associati i sintomi tipici delle infiammazioni:
Quando la forma di gotta cronicizza, si possono formare delle vere e proprie tumefazioni con formazioni di tofi: si tratta di raccolte di cristalli di acido urico che colpiscono le aree sinoviali delle articolazioni o la cartilagine, provocando delle deformazioni.
Si presentano più frequentemente in soggetti affetti da gotta cronica, ma talvolta si presentano anche in soggetti che non hanno mai avuto forme acute di gotta.
Non sempre i tofi sono dolorosi, ma lo sono nel caso in cui si infiammino. Vanno curati per evitare che il deposito di cristalli sia luogo a osteoartrite .
A seconda delle cause che possono provocare la gotta e dalle condizioni specifiche del paziente possono essere più indicati diversi trattamenti. Come per le altre patologie di tipo reumatico o infiammatorie, il medico curante potrebbe indicare degli approfondimenti diagnostici per valutare correttamente le cause.
Attraverso l’esame obiettivo e l’anamnesi il medico può sospettare la presenza di questa patologia, soprattutto nei pazienti che già presentano artrite acuta oppure tra i soggetti con fattori di rischio come gli anziani, gli obesi e le persone affette da disturbi metabolici.
L’infiammazione ricorrente e il gonfiore al collo del piede o alle articolazioni del piede può essere un sintomo particolarmente indicativo.
Gli esami di approfondimento possono comprendere:
Quando la gotta si rende evidente, generalmente è in uno stadio acuto, che presenta dolore e i sintomi tipici dell’infiammazione.
L’applicazione del ghiaccio è senza dubbio utile a ridurre il dolore, il gonfiore e l’arrossamento.
Gli antinfiammatori non steroidei ad azione locali sono utili per contrastare il dolore e ridurre l’infiammazione.
A seconda della causa che ha provocato l’aumento dell’acido urico e, quindi, l’infiammazione, potranno essere indicate dal medico le terapie corrette.
Si ricorda che le informazioni riportate sono a solo titolo consultativo e non si sostituiscono ad una diagnosi medica. In caso di sintomi consultare sempre il proprio medico o uno specialista.
[1] Renato Rizzi, Dizionario ragionato di reumatologia. Con elemento di Clinica, Semeiotica, Terapia, Nuova Editrice Scientifica e Medica, p. 304
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