ARTROSI
ALLE MANI

ARTROSI MANI

L’artrosi della mano è una delle forme più tipiche di osteoartrosi primaria. Si tratta di una patologia infiammatoria progressiva che provoca dolore e difficoltà ad articolare i movimenti, a causa dei quali diventa particolarmente difficile svolgere anche attività quotidiane.

Oltre una certa età, si stima che una percentuale molto elevata di donne possa soffrire di questa patologia: sebbene sia prevalente sugli individui di sesso femminile, anche gli uomini ne possono soffrire. Secondo le statistiche, circa il 50% delle donne oltre gli 85 anni e il 25% degli uomini nella stessa fascia d’età ha problemi di questo tipo.  

1. Artrosi mani: definizione

L’osteoartrosi delle mani, conosciuta anche come artrosi da usura, è una patologia che provoca la degenerazione o la rottura delle cartilagini, che hanno la funzione di agire come cuscinetto tra le ossa. Nella parte più esterna delle ossa è presente una membrana sinoviale che protegge le estremità delle ossa. Nel momento in cui anch’essa si consuma, le ossa si trovano a contatto provocando fregamenti particolarmente dolorosi.

Oltre al danno cartilagineo, nel tempo la osteoartrosi della mano provoca anche la formazione di cosiddetti speroni ossei, ovvero una crescita eccessiva delle ossa sulle articolazioni terminali, come i noduli di Heberden e i noduli di Bouchard.

I noduli di Heberden e di Bouchard

Uno dei sintomi più indicativi della presenza di osteoartrosi alla mano è la presenza di speroni ossei. Poiché non compaiono immediatamente, sono segno di una patologia in uno stadio oramai avanzato.

Si distinguono due tipi di speroni ossei provocati dall’osteoartrosi delle mani:

I noduli di Heberden:
sono delle protuberanze che si formano quando i tessuti delle articolazioni si induriscono e si attaccano alle articolazioni interfalangee distali. Le falangi distali sono anche note come terze falangi, in quando sono quelle più lontane dalla mano.

Di solito, la protrusione avviene sia lateralmente sia sul dorso della falange.

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I noduli di Bouchard:
sono degli speroni simili ai noduli di Heberder ma si presentano sull’articolazione interfalangea prossimale, ovvero la prima falange, quella più vicina alla mano. Le protrusioni avvengono solo lateralmente.

Prima della formazione dei noduli, in genere si osserva una formazione di cisti gelatinose di acido ialuronico, che si formano a causa della proliferazione dalla cartilagine nell’articolazione. Talvolta questo fenomeno è accompagnato da rossore, anche se la cute resta pressoché normale [1].  

Le parti della mano più colpite da osteoartrosi

Sebbene sia una patologia degenerativa che colpisce indistintamente tutte le articolazioni, si riconoscono delle parti della mano che sono più facilmente interessate dall’osteoartrosi. In particolare:

  • L’articolazione trapezio meta carpale, che è quella alla base del pollice dove il dito si collega al polso;
  • L’articolazione interfalangea distale, che corrisponde alla terza falange, nella quale si possono formare i noduli di Heberden;
  • L’articolazione interfalangea prossimale, che corrisponde alla prima falange, nella quale si possono formare i noduli di Bouchard [2].

2. Le cause dell’artrosi alla mano

Le forme di artrosi alla mano sono di solito di tipo idiopatico. Sebbene sia una patologia che si presenta dopo una certa età a causa della fisiologica degenerazione delle strutture connettive, spesso si possono osservare diversi fattori predisponenti.

I fattori predisponenti dell’artrosi alla mano

Nell’insorgenza dell’artrosi della mano si osservano dei fattori predisponenti che rendono più probabile l’insorgenza della patologia:

  • Predisposizione genetica all’osteoartrite: così come altre patologie di tipo cronico-degenerativo, anche l’artrosi della mano sembra essere legata a una predisposizione di tipo genetico, sia di tipo diretto, sia di tipo indiretto in presenza di malattie ereditarie;
  • Età avanzata: in generale, l’artrite della mano è una forma di osteoartrosi molto comune che si manifesta in una percentuale molto elevata di soggetti. La degenerazione della cartilagine è legata sia all’invecchiamento sia all’usura. Nelle persone anziane, tanto più se hanno svolto attività che richiedono l’utilizzo della manualità, è pertanto più probabile che si instaurino processi degeneratici di questo tipo.
  • Sesso femminile: anche nell’artrosi delle mani si nota una prevalenza di pazienti di sesso femminile, come per le altre forme di artrosi.
  • Sovrappeso: sebbene appaia evidente la correlazione tra l’eccessivo peso corporeo e artrosi degli arti superiori, anche nel caso della mano l’osteoartrosi sembra colpire più facilmente soggetti in sovrappeso.
  • Traumi precedenti: una storia passata di infortuni aumenta sensibilmente i rischi di formazione di forme artrosiche.

Patologie connesse all’artrosi della mano

Così come avviene per altre forme di osteoartrosi, anche per quella della mano possono esserci delle patologie preesistenti o affezioni congenite che contribuiscono allo sviluppo di alterazioni cliniche tipiche dell’artrosi.

  • Malattie metaboliche connettivali.
  • Displasie ereditarie
  • Malattie congenite del connettivo.
  • Artriti reumatiche e settiche.
  • Osteopatia.
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3. Artrosi delle mani: sintomi e complicanze

Nell’artrosi delle mani, il dolore è senza dubbio il sintomo predominante, con un carattere progressivo e cronicizzante, a cui spesso si accompagna rigidità e deformità articolare.

I sintomi più comuni sono:

  • Dolore profondo che peggiora con l’immobilità ma che può essere acuito da determinati movimenti. Talvolta può essere utile insegnare ai pazienti quali movimenti compiere e come farlo per evitare i dolori.
  • Rigidità delle articolazioni e riduzione progressiva della mobilità articolare.
  • Tumefazione e gonfiore.
  • Formazione di noduli ossei nelle falangi distali (noduli di Heberden) e nelle falangi prossimali (noduli di Bouchard).

Man mano che la malattia avanza, la rigidità e la riduzione articolare rendono sempre più complesso svolgere funzioni anche semplici, come quelle quotidiane. Le complicanze, pertanto, riguardano la perdita della autonomia in alcune attività e, talvolta, la comparsa di disturbi come depressione o ansia.

4. I trattamenti per l’artrosi delle mani

L’artrosi delle mani è patologia degenerativa per la quale non ci sono cure risolutive ma unicamente trattamenti sintomatici che mirano a ridurre i dolori e l’avanzare della deformità articolare, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Terapia sintomatica conservativa

  • Riposo delle parti dolenti nei momenti di maggiore infiammazione.
  • Crioterapia con applicazione di ghiaccio almeno 4-5 volte al giorno per ridurre dolore e infiammazione.
  • Antinfiammatori non steroidei (FANS) ad applicazione locale, per contrastare il dolore e l’infiammazione.
  • Analgesici.
  • Cortisonici, somministrati per via locale o topica.
  • Fisioterapia per favorire la circolazione sanguigna e l’allungamento di muscoli e legamenti.
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Si ricorda che le informazioni riportate sono a solo titolo consultativo e non si sostituiscono ad una diagnosi medica. In caso di sintomi consultare sempre il proprio medico o uno specialista.

Terapia chirurgica per l’artrosi della mano

Per La diagnosi dell’artrosi della mano può essere sufficiente una visita obiettiva approfondita e l’anamnesi, soprattutto in presenza di noduli come quelli di Heberden e di Bouchard che sono particolarmente indicativi della patologia.

Talvolta può essere consigliabile sottoporsi a radiografie o a scintigrafia ossea per valutare l’entità della degenerazione ossea e per escludere altre patologie o disturbi alla mano.  

[1] Renato Rizzi, Dizionario ragionato di Reumatologia. Con elementi di Clinica, Semeiotica, Terapia, NEMS, p. 477
[2] https://www.webmd.com/osteoarthritis/hand-osteoarthritis-degenerative-arthritis-of-the-hand

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